Quando i propri sogni non si realizzano come ci si aspettava, semplicemente se ne sognano di nuovi.
Probabilmente questo è quello che è successo all’albergatore Alberich. Sognava di diventare un insegnante di storia, ma è dovuto rimanere a lavorare al maso. Ai tempi non era possibile fare entrambe le cose.
Ma, solitamente, dove si chiude una porta, si apre un portone: nel 2019 ha semplicemente costruito il suo piccolo museo del maso di montagna.
È l’Indiana Jones dei nostri giorni, sulle tracce del passato e collezionista da oltre 40 anni. In Val Passiria è conosciuto da tutti, un’enciclopedia ambulante su due gambe. Se non sapete qualcosa chiedete ad Alberich, lui saprà sicuramente la risposta.
*in italiano: “Guarda Alberich, abbiamo trovato qualcosa di vecchio che potrebbe servirti.”
La storia dello Steinerhof inizia nel 1932.
Il nonno Alois Hofer, figlio di una famiglia contadina di Unterstein (un maso fuori Plan), acquistò il maso “Ebner in Plan Hof” a Plan a 1.622 m, dal contadino Sebastian Pixner, celibe e senza figli.
L’acquisto gli costò 28.000 Lire (equivalenti a 14 €) e la registrazione dell’atto cinque mucche. Nel 1921 sposò Anna Pulacher di Innsbruck, che lavorava come domestica al Lazinserhof. Dal matrimonio nacquero quattro figli.
La prima pietra miliare
A quel tempo “Ebner in Plan” era considerato il maso più grande della valle. Verso la fine del secolo, come era consuetudine all’epoca, il maso fu diviso tra i quattro fratelli. Grazie alle dimensioni della struttura, nessuno dei figli rimase a mani vuote. Il nome del maso “Ebner in Plan”, pur essendo ancora oggi iscritto nel libro fondiario, è cambiato perché nostro nonno, che un tempo acquistò il maso, proveniva dall’Untersteinerhof.
Albert Hofer, nato nel novembre 1927, era uno dei quattro fratelli. La sua parte del maso, che rilevò nel 1965, conserva il nome di “Ebner in Plan”. Dieci anni prima, nel 1955, aveva sposato Cäcilia Pixner di Vernurio, che venne a lavorare come domestica a Plan. Cäcilia diede alla luce dieci figli, uno dei quali morì nel suo primo giorno di vita.
Alberich ha ereditato la passione per i cavalli dal padre. Lavora con loro da quando aveva undici anni. Da questa passione è nato il nostro maneggio. Oggi Alberich ed Evamaria gestiscono il maso, gli appartamenti per le vacanze, il maneggio e la locanda insieme alle loro quattro figlie.
Nell’autunno del 2014 l’originale locanda Steinerhof aprì i suoi battenti. La figlia Katy entrò a far parte dell’azienda nel 2016. La figlia Dora dà una mano in estate, mentre in inverno lavora come insegnante di scuola elementare. Nel 2019 l’antico maso è stato ristrutturato e sono state costruite le due suite.
Allo stesso periodo risale anche la costruzione del museo.